Milano Finanza

Banca Carige in amministrazione straordinaria

02/01/2019

di Francesca Gerosa

Milano Finanza

La Banca centrale europea ha nominato tre commissari straordinari (Innocenzi, Modiano e Lener) e un comitato di sorveglianza formato da tre membri che subentreranno al cda nella guida della banca ligure del primo socio Malacalza (27,55%). La priorità resta la convocazione di un’assemblea e l’aumento di capitale. Toti: dal premier Conte rassicurazione su attenzione governo | La Consob sospende il titolo Banca Carige | Cresce il pressing sui Malacalza | Modiano: lavoriamo alla prospettiva di un’aggregazione

 

Il cda decade e Banca Carige va in amministrazione straordinaria. Saranno i commissari nominati della Banca centrale europea a prendersi carico della gestione della banca. La Bce ha infatti nominato tre commissari straordinari e un comitato di sorveglianza formato da tre membri che subentreranno al consiglio di amministrazione nella guida della banca.

La decisione fa seguito alle dimissioni, avvenute oggi, della maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione dell’istituto ligure alla luce dello stop all’aumento di capitale da 400 milioni di euro causato dall’astensione del primo socio, la holding Malacalza Investimenti (27,5% del capitale), nell’assemblea dello scorso 22 dicembre. Una mossa che ha spiazzato il mercato e che ha aumentato la tenzione con la Banca centrale.

 

Più nel dettaglio oggi si sono dimessi Pietro Modiano, presidente della banca, l’ad, Fabio Innocenzi, unitamente ad altri tre amministratori (Salvatore Bragantini, Bruno Pavesi e Lucia Calvosa). Dimissioni che seguono quelle avvenute nei giorni scorsi degli amministratori Raffaele Mincione e Lucrezia Reichlin. 

Le dimissioni della maggioranza del board hanno reso necessario l’insediamento di un’amministrazione straordinaria che guidasse la banca al fine di stabilizzarne la governance e di perseguire soluzioni efficaci per assicurare in modo sostenibile la stabilità e la conformità alle norme. Il commissariamento è quindi legato al tema della governance societaria: “dopo la decadenza del cda non ci sarebbero stati i tempi tecnici per ricostituire in un tempo necessariamente breve il presidio del governo societario, che è garante della stabilità della banca”, ha riferito una fonte a conoscenza dei fatti all’agenzia MF-Dowjones.

Così la Bce ha nominato amministratori straordinari della banca Fabio Innocenzi, Pietro Modiano e Raffaele Lener e nominato Gianluca Brancadoro, Andrea Guaccero e Alessandro Zanotti membri del comitato di sorveglianza. In continuità con la strategia in atto verranno proseguite da parte di Innocenzi, Modiano e Lener le attività di rafforzamento patrimoniale, rilancio commerciale attraverso recupero delle quote di mercato nei segmenti core, derisking attraverso la riduzione dei non performing loan e ricerca di possibili business combination. Questi elementi troveranno una sintesi nel piano industriale la cui predisposizione è già in corso.

 

Tra i primi atti della rinnovata gestione dell’istituto ci sarà anche l’avvio di riflessioni con lo Schema volontario di intervento del Fondo interbancario di tutela dei depositi per rivalutare l’operazione (il prestito da 320 milioni di euro erogato dal fondo) alla luce del nuovo quadro venutosi a creare e al fine di consentire il proseguimento delle attività di rafforzamento patrimoniale dell’istituto.

“Il provvedimento semplificherà e rafforzerà la governance di Carige e di conseguenza l’esecuzione della strategia in un quadro di sana e prudente gestione”, ha sottolineato Modiano. Innocenzi ha aggiunto che “i vantaggi in termini di stabilità della banca si tradurranno in benefici per i clienti, i dipendenti e il territorio”. Mentre Lener ha osservato che “essere stato nominato accanto agli esponenti apicali della banca, confermati nel nuovo ruolo commissariale, è indice della chiara scelta di dare continuità operativa alla banca all’interno della strategia già delineata”.

 

La decisione di avviare la procedura di amministrazione straordinaria, ha spiegato la Bce, è una misura finalizzata ad assicurare la continuità e a perseguire gli obiettivi di un piano strategico. Tale procedura comporta, appunto, lo scioglimento degli organi di amministrazione e controllo. I commissari straordinari hanno, infatti, il compito di salvaguardare la stabilità di una banca monitorandone attentamente la situazione, tenendo costantemente informata la Bce e, se necessario, adottando misure tese ad assicurare che la banca ripristini il rispetto dei requisiti patrimoniali in modo sostenibile.

La priorità resta la convocazione di una nuova assemblea e, appunto, l’aumento di capitale. A tal fine è necessario però che Malacalza Investimenti sciolga i dubbi relativi all’aumento di capitale. In alternativa potrebbe essere prevista la conversione del subordinato Tier 2 da 320 milioni sottoscritto dal Fondo interbancario di tutela dei depositi che diventerebbe così l’azionista di maggioranza.

Gli amministratori temporanei potrebbero anche trovare nuovi investitori pronti a supportare la ricapitalizzazione, per esempio attraverso l’individuazione di un partner bancario, che potrebbe essere, secondo fonti di stampa, Unicredit. Ma si parla anche di Banco Bpm e di Bnp Paribas, entrambi poco presenti in Liguria.

Il commissariamento di Carige da parte della Bce non è che l’ultimo atto di una saga iniziata alcuni anni fa. “Ci è difficile trovare le parole per commentare questa triste vicenda. Il cambio repentino e continuato degli amministratori delegati da parte del socio di riferimento, cioè la famiglia Malacalza, ha causato questa situazione che ha aspetti tragicomici. Questa situazione è offensiva nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori che tanti sacrifici hanno fatto in questi anni”, ha affermato Massimo Masi, segretario generale della Uilca, chiedendo che il Ministero dell’Economia e delle Finanze convochi quanto prima, come fatto negli anni passati con il Monte Paschi, le due banche venete e le altre banche andate in risoluzione, i segretari generali delle organizzazioni sindacali e i rappresentanti sindacali interni per discutere della grave situazione che si è creata in Carige.

La Uilca ha preso atto di questo nuovo colpo di scena, non inatteso, visto le dimissioni di componenti importanti del cda e resta in attesa della convocazione dei nuovi commissari delle organizzazioni sindacali. “Siamo d’accordo con le iniziative assunte dai sindacati di Carige, riaffermiamo che vogliamo il rilancio e il risanamento della banca. Speriamo che la continuità del piano industriale di Modiano e Innocenzi garantisca questa nostra aspettativa”, ha concluso Masi.

Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha garantito che il governo assicura grande attenzione su Banca Carige. “Ho sentito questa mattina il  neo-commissario Pietro Modiano e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte”, ha rivelato Toti, “che ha assicurato grande attenzione da parte del governo alla vicenda e all’economia ligure in generale, come ha dimostrato il decreto Genova”. L’istituto di credito è partner di Regione in molte operazioni di politica economica, “nonché patrimonio irrinunciabile del territorio: ribadiamo la nostra fiducia”, ha confermato Toti, “la stessa che da sempre i liguri manifestano nei confronti di Carige e che non mancherà neppure in questa occasione”.

Mentre, sempre in ambito politico il capogruppo del Pd della Commissione Finanze e Tesoro al Senato Luciano D’Alfonso e i senatori Roberta Pinotti e Vito Vattuone hanno chiesto al presidente della Commissione Bagnai una audizione urgente del Ministro dell’Economia e Finanza Tria e dei vertici di Consob e Abi per riferire su Banca Carige. “La situazione di Carige va esaminata e fronteggiata in tutta la sua straordinaria emergenza. La Commissione Finanze e Tesoro del Senato deve facilitare la piena comprensione degli spazi di intervento da parte dell’ordinamento istituzionale”, ha dichiarato D’Alfonso.

Intanto questa mattina la Consob ha sospeso dalle negoziazioni il titolo Banca Carige. Venerdì scorso ha chiuso la seduta a un prezzo di 0,0015 euro per azione (+6,67%) con una capitalizzazione di mercato sotto quota 90 milioni di euro (84,18 milioni di euro). 

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