La Repubblica

Carige, dimissioni a raffica e cda decaduto. Arrivano i commissari Bce

di MASSIMO MINELLA

La Repubblica

MILANO – Dimissioni a raffica dei consiglieri e board decaduto: saranno i commissari nominati della Bce a prendersi carico della gestione di Carige garantendo “la consueta operatività senza alcun impatto su clienti, depositanti e dipendenti”.

Dopo le indiscrezioni circolate fin dalle primissime ore di giornata, è arrivata la conferma da parte della Banca centrale europea. Alla luce delle “dimissioni odierne da parte della maggioranza dei membri del board” dell’istituto ligure, dice Francoforte, “la Bce ha nominato tre amministratori temporanei e tre membri di un comitato di sorveglianza” per governare l’istituto ligure e sostituire il cda. Proprio le defezioni della maggioranza del board hanno “reso necessario l’insediamento di una amministrazione straordinaria per governare la banca al fine di stabilizzare la sua governance e mettere in atto soluzioni efficaci per assicurarne sostenibilità”.

La Bce ha quindi scelto Fabio Innocenzi, Pietro Modiano e Raffaele Lener come amministratori a tempo, con Gianluca Brancadoro, Andrea Guaccero e Alessandro Zanotti nella commissione di sorveglianza. Innocenzi e Modiano erano già rispettivamente ad e presidente, dimissionari nelle ultime ore con altri tre consiglieri. Modiano ha commentato in una nota che l’amministrazione straordinaria imposta dalla Bce “semplificherà e rafforzerà la governance di Carige e di conseguenza l’esecuzione della strategia in un quadro di sana e prudente gestione”.

E’ intervenuto anche l’ad Innocenzi in un video messaggio ai dipendenti in cui ha spiegato che cambia la governance di Carige, ma non gli obiettivi che restano quelli della riduzione dell’esposizione ai crediti problematici, del rafforzamento patrimoniale, della ricerca di un partner e del rilancio commerciale. “Cari colleghi, il 2019 inizia con una novità importante e la novità è il cambio di governance della nostra banca. Da oggi non ci sarà più il consiglio di amministrazione e i suoi comitati, io non sarò più amministratore delegato e pietro modiano presidente” esordisce Innocenzi che definisce la governance più snella. “Non cambiano gli obiettivi – prosegue il manager – derisking, rafforzarla patrimonialmente e ricerca di un partner e vuole trovare nuova energia il rilancio commerciale. Tutte queste cose saranno gli elementi fondanti del piano industriale che è già partito e che è in preparazione”. Poi il focus si sposta più direttamente sull’impegno dei dipendenti di Carige: “Insieme a voi e con voi, perchè più che mai diventa fondamentale il vostro ruolo: tutti insieme dovremmo dedicare tutti i nostri sforzi ai clienti e ai territori nei quali operiamo”.

Fin dall’inizio di questo già tormentato 2019, la banca aveva chiesto e ottenuto dalla Consob la sospensione del titolo per l’intera giornata” inaugurale degli scambi in “attesa di comunicazioni che riguardano il governo societario”. Una mossa, quella dell’Authority, maturata in vista di decisioni “rilevanti” e perché “essendo già circolate indiscrezioni, permane il rischio di ulteriori fughe di notizie prima della effettiva assunzione delle decisioni”. La sospensione dalle negoziazioni “non si applica agli strumenti finanziari aventi come sottostante indici contenenti i titoli emessi da Banca Carige”, ha chiarito l’Authority.

Le agenzie avevano battuto a stretto giro la raffica di dimissioni dei consiglieri, con decadenza dell’intero board. Nei giorni scorsi erano arrivati i passi indietro di Reichlin e Mincione, ai quali si sono aggiunte le nuove defezioni. L’attenzione sulla banca ligure – all’ennesimo snodo sulla sua sopravvivenza – è alta perché resta da chiarire se la famiglia Malacalza, che con il 27,5% del capitale è riuscita a bloccare il voto sull’aumento di capitale da 400 milioni lo scorso 22 dicembre in assemblea, eserciti un controllo di fatto.

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